lunedì 1 settembre 2014

Il decimo comandamento

Il decimo comandamento per noi è “Non inquinare o almeno ripulisci”. Il decimo e ultimo punto del progetto “Sblocca Italia”, annunciato all’inizio di agosto, è invece assai diverso e la dice lunga sulle chiare prospettive dell’Italia stessa. Cominciamo dunque con il leggerlo:
10) SBLOCCA ENERGIA: “Per sviluppare le risorse geotermiche, petrolifere e di gas naturale il progetto prevede investimenti privati nazionali e internazionali per oltre 17 miliardi di euro, con un effetto sull'occupazione di 100mila unità e un risparmio in bolletta energetica per 200 miliardi in 20 anni”. Non c’è altro.
Non c’è altro, nel senso che non c’è alcun documento che mostri l’esistenza di uno studio in proposito, una carta con qualcosa di scritto: come e perché e quando e chi. Chi deve investire? Lo Stato, le regioni, i privati? Gli italiani, gli stranieri? Subito o quando? Sappiamo che tutti questi punti sono noiosi e non piacciono agli ascoltatori. Tutti siamo abituati ai personaggi della Tv e della radio usi a tagliare corto: “restano solo venti secondi; ma ci spieghi professore, rapidamente, con una battuta, perché la spending review la lascia perplesso” (oppure, in un’altra serata ma sempre in venti secondi, “ci può spiegare perché l’euro non la convince”, e così via). Così non ci possiamo lamentare, non tanto almeno, se ci raccontano in un secondo di 17 miliardi, di investimenti, 100 mila nuovi posti di lavoro, 200 miliardi di risparmio e venti anni di tempo.
Sull’ultimo punto sembra di capire che nel corso di vent’anni ci sarebbe un risparmio di 200 miliardi di euro per importazioni evitate. Non ci si dice quando il periodo dei vent’anni potrebbe cominciare, ma per farla semplice potremmo supporre che in media investendo variamente 17 miliardi in tutto nel corso di qualche anno si otterrebbe un vantaggio – la cui forma è oscura – superiore al 100% ogni anno e questo per, appunto, 20 anni. Calcolando in quattro milioni i senza lavoro italiani, si potrebbe risolvere la sorte di un quarantesimo di tutti i disoccupati, per un periodo non determinato.
Vi sono poi gli aspetti tecnici. A parte la geotermia con il suo andamento limitato e – a meno di errori sempre ripetibili – ben conosciuto nei suoi limiti di Lardarello, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi riguarderebbe a conti fatti Regione Basilicata e Mare Adriatico. In Basilicata una parte del ceto dirigente vorrebbe davvero mettere a frutto il proprio sottosuolo purché una parte consistente del valore degli idrocarburi rimanesse in Regione. Solo così si potrebbe consentire lo sconquasso, forse irrimediabile, del territorio con la conseguenza di mettere a rischio la vocazione alle attività agricole, culturali, e turistiche. Quanto varrebbe, in termini negativi, questa corsa al petrolio e al gas nelle Valli lucane, con pregiudizio per le spiagge e i borghi? Un miliardo, due miliardi l’anno sottratti a buoni lavori? Quanti i posti di lavoro perduti?
Il caso dell’Adriatico è quello di maggior peso. I potenti italiani, rappresentati al governo dalla ministra per lo sviluppo economico Federica Guidi si sono molto emozionati per le dichiarazioni croate sulla ricerca petrolifera in mare. Invece di ostacolare con molte buonissime ragioni quelle iniziative, il governo italiano, sospinto dalle lobbies pagate dalle multinazionali del settore, vuole partecipare alla ricerca di idrocarburi nel mare un tempo nostrum e cioè non solo rispondere colpo su colpo; ma anticipare le attività altrui. È sicura la futura concorrenza con i croati, che hanno anticipato la propria volontà di ricerca; già si prefigurano altri scontri con altri rivieraschi: gli sloveni, i montenegrini, perfino gli albanesi. Lo stretto Adriatico, un mare chiuso, molto delicato, il mare di Venezia e di Ragusa, di Trieste e di Pola, del Gargano e di Cherso, non potrà reggere centinaia, forse migliaia di pozzi, di strutture galleggianti, di decine di navi per organizzare la produzione, trasportare il petrolio e il gas e rendere invivibile un mare bello come tutti i mari, forse di più, ma di certo molto fragile.
Venti secondi finali per due osservazioni; se sono concessi ai professori dissenzienti in televisione ce li attribuiremo anche noi. In primo luogo orientare il sistema energetico italiano al petrolio invece che alle rinnovabili e alla riduzione dei consumi è un errore di civiltà. Inoltre perfino in Atlantico, alle Canarie, come hanno scritto Marina Turi e Massimo Serafini per Sbilanciamoci e sul manifesto, c’è un movimento contro le trivelle. Occorre fare lo stesso in Italia e insieme negli altri paesi bagnati dall’Adriatico. Anche da noi dovrebbe affermarsi una mobilitazione e quindi qualcosa che con studi appropriati e progetti alternativi mostri quanto è inutile e ridicolo il sacrificio dell’Adriatico. 

Tratto dal sito www.sbilanciamoci.info.

venerdì 9 maggio 2014

Loredana Lipperini Canegrate 14 maggio Sala Consiliare

Il 25 maggio si rinnova il Parlamento Europeo. In Italia si eleggono 73 deputati, con un sistema proporzionale
basato su 5 collegi e uno sbarramento del 4%. Per la prima volta, il voto dei cittadini serve a eleggere il presidente della Commissione Europea, carica per la quale proponiamo Alexis Tsipras.




L’Altra Europa con Tsipras è una lista di cittadini, attivisti e intellettuali con storie diverse che si impegnano per cambiare la nostra vita dove si decide davvero: in Europa


                             Alexis Tsipras

Ha 38 anni, è di Atene. Tsipras guida i cittadini europei per il lavoro
e la democrazia contro l’austerità. In tre anni è passato dal 4 al 27%
in Grecia con le sue proposte in opposizione alle devastanti scelte
della Troika e della Merkel. Oggi è il nostro candidato presidente.
Le parole austerità, fiscal compact, troika appartengono all’Europa
che non vogliamo.Non crediamo che sfasciare l’Europa sia la soluzione
ai nostri problemi ma che sia tempo di voltare pagina.
È tempo di mettersi al lavoro per costruire L’Altra Europa, un’Europa che
sappia mettere al centro
PRIMA LE PERSONE E POI I NUMERI



CANEGRATE 14 MAGGIO 2014
ore 21.30 Sala consiliare
Iniziativa pubblica
Incontra la candidata
LOREDANA LIPPERINI
lista l'Altra Europa con Tsipras


Loredana Lipperini è una giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Ha pubblicato diversi saggi
sulla questione femminile (tra cui la trilogia iniziata con "Ancora dalla parte delle bambine" per
Feltrinelli e "L'ho uccisa perché l'amavo" scritto con Michela Murgia per Laterza). Ha aperto uno dei
blog italiani più visitati, Lipperatura, collabora con le pagine culturali di Repubblica e conduce
Fahrenheit su Radio3. E’ madre di Carlotta e Oliviero.


                                                        Comitato Legnanese L'Altra Europa con Tsipras

lunedì 23 dicembre 2013

La ferrovia? Mettiamola sottoterra

Sinistra Legnanese e Sinistra per Canegrate esprimono il loro disappunto sull'esito della conferenza dei servizi, tenutasi a Roma sul quadruplicamento del tratto ferroviario Rho-Gallarate.
Ribadendo che siamo assolutamente favorevoli al potenziamento delle strutture ferroviarie e della mobilità pubblica in generale, molte sono le domande a cui non è stata data risposta.
Oggi il progetto di potenziamento si ferma a Parabiago. Si farà o no la tratta Parabiago-Busto Arsizio? La risposta è stata: forse.
Quanti treni passeranno in più sui binari di Canegrate e Legnano che, per ora, restano due? La risposta è stata 70, anche se dal progetto i numeri sembrano essere diversi.
Ci sarà qualche compensazione, tipo finanziamenti per cambiare i serramenti, per abbattere il rumore che comunque provocheranno i treni in più? La risposta è stata no.
Il sindaco di Canegrate, rispettando le indicazioni del proprio PGT, ha chiesto che se il progetto dovesse essere completato la ferrovia venga interrata. Stessa richiesta, in subordine alla creazione di una nuova linea ferroviaria, fuori dai centri abitati, è venuta dal comune di Vanzago. Il comune di Legnano si è limitato a prendere atto che oggi il progetto non riguarda la città ed a richiedere comunque la realizzazione di una nuova stazione.
Noi crediamo, che se la richiesta dell'interramento fosse venuta anche da Legnano, avremmo avuto più possibilità di far valere le ragioni della salvaguardia ambientale, nei confronti del Ministero, della Regione e di Italfer.
La vicina Castellanza dimostra che la richiesta di interrare i binari non è una chimera, ma un'operazione realizzabile. Anche Legambiente di Busto Arsizio ha espresso forti perplessità sul progetto nel tratto che riguarda la città.
Ribadiamo la nostra volontà di continuare l'impegno per modificare profondamente il progetto. Per difendere davvero i nostri concittadini, i pendolari e l'ambiente in cui viviamo.
Non accettiamo la sterile polemica sui costi in più per l'interramento. Si spendono decine di miliardi di euro per caccia inutili come gli F35 o per trafori dannosi come in val di Susa e non si trova qualche decina di milioni per la zona più popolosa  d'Italia!
Dove stanno e cosa fanno i federalisti di casa nostra?
La sinistra, dalla parte dei cittadini, come sempre.

Sinistra Legnanese e Sinistra per Canegrate

martedì 17 dicembre 2013

Periodico d'informazione N°0



CANEGRATE E LE TASSE
  di Sergio Beniani

Cerchiamo di capire qualcosa sulle tasse Comunali.
C'era una volta la Tarsu (Tariffa sui rifiuti solidi
urbani), poi è arrivata la Tares. Qualcuno ha pagato più
di prima, qualcuno meno. Perchè? Dipende dal sistema
di calcolo: la Tarsu si calcolava sulla superficie
dell'abitazione, la Tares sul numero dei componenti
della famiglia e sulla superficie dell'abitazione. Ma
ora, dopo meno di un anno, anche la Tares non c'è più.
C'era una volta l'ICI, poi è arrivata l'IMU. e anche qui
ci sono state delle differenze. Abbiamo assistito al
dibattito infinito: prima casa sì, prima casa no.
Al posto (o accanto) a Tares e IMU ci saranno altre cose,
forse ancora più incomprensibili.
Ma il problema è duplice: il cittadino che vuole fare il
suo dovere e pagare le tasse non capisce più nulla e si
deve rivolgere a qualcuno che l'aiuta (a pagamento), e
non sa quali servizi paga con le tasse. Ma anche il
Comune perde un sacco di tempo e di energie e
districarsi tra i continui cambiamenti, a cercare di
rendere i più equi possibili i tributi che è costretto ad
imporre, e non sa su quali soldi può contare per
continuare a garantire ai cittadini i servizi.
Ma è possibile che a dicembre non si sappia ancora
quali saranno le tasse che il Comune di Canegrate
incasserà dai suoi cittadini? Ma è possibile un Comune
possa approvare il Bilancio di previsione a Novembre,
ormai ad anno finito?
Non sarebbe più logico, più civile, un sistema di
tassazione che non cambi in continuazione, e che dia
veramente ai Comuni la possibilità di fare scelte?
Tra patto di stabilità (o, meglio, di stupidità), continui
cambiamenti, imposizioni dal Governo, c'è il rischio
concreto che i Comuni si trasformino solo in esattori, e
i cittadini onesti solo in contribuenti.




IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA

Abbiamo preso a prestito, per caratterizzare il numero zero del nostro periodico, il titolo di una stupenda raccolta di canzoni di Fabrizio De Andrè uscita postuma nel 2005.
Provo a spiegare il perchè: noi, variegato popolo di sinistra, spesso decidiamo di andare ostinatamente
in direzione contraria rispetto alla cultura dominante.
Andando in quella direzione, troviamo
le risposte ai bisogni delle persone. Le persone in carne e ossa, quelle che lavorano, che studiano,
quelle che vorrebbero lavorare, che vorrebbero studiare, quelle che hanno progetti, quelle che non
ce la fanno ad arrivare a fine mese, quelle che aiutano qualcuno ad arrivare a fine mese. Queste
persone le incontriamo ogni giorno, anche a Canegrate, quelle persone siamo anche noi stessi.
“Sinistra per Canegrate” è un gruppo (potremmo dire un soggetto politico) a cui aderiscono persone
che vivono a Canegrate, che condividono ideali “di sinistra” e che non aderiscono a PD o PSI.
Ci siamo costituiti subito dopo le ultime elezioni comunali, che hanno portato alla vittoria del
Sindaco Roberto Colombo e della lista “Canegrate Insieme”, di cui facciamo parte.
E, anche in questo caso, siamo andati e andiamo “in direzione ostinata e contraria”: partecipiamo attivamente ad una coalizione che vede l'unità di tutte le forze del centrosinistra presenti a Canegrate. E non stiamo assieme in modo precario, ma in modo stabile, forti di un programma e di un'azione amministrativa che ci vede partecipi e protagonisti.
Non ci limitiamo all'attività amministrativa: siamo un soggetto che agisce in questo territorio in modo autonomo e con suoi programmi.
Con questo periodico vogliamo farci conoscere, essere di stimolo per il dibattito politico e amministrativo,dare spunti di riflessione e di conoscenza, ma soprattutto incontrare le persone che hanno  a cuore Canegrate. Dal confronto, dalla partecipazione,dalla conoscenza dei problemi, non possono che nascere cose importanti. E spesso ci si accorge che,se si va “in direzione ostinata e contraria”, si va nella direzione giusta.

La portavoce – Franca Meraviglia

 UN NUOVO CENTRO COMMERCIALE A FORTE
DEVASTAZIONE AMBIENTALE !


Il progetto è questo: IKEA intende aprire un nuovo negozio in un'area ora destinata a “verde agricolo” tra Cerro Maggiore e Rescaldina (zona Auchan). Questa mega-struttura di circa 315.000 mq, sarebbe un vero e proprio centro commerciale, con, oltre IKEA, numerosi altri negozi. Sul progetto esiste già un consenso di massima dei due comuni interessati, che sono retti da due amministrazioni di diverso colore: centro sinistra a
Cerro e centro destra a Rescaldina. I vantaggi per i due comuni in termini di introiti sono evidenti; inoltre, Ikea promette addirittura mille posti di lavoro, 200-300 come Ikea ed il resto nei negozi del centro commerciale.
Quindi, QUAL È IL PROBLEMA?
Di fronte al dramma dei disoccupati, ai lavoratori espulsi dalle grandi e piccole aziende, alla crisi di aziende
storiche, perché non accettare l'arrivo di Ikea con i nuovi posti di lavoro? Infatti, le organizzazioni sindacali confederali CGIL-CISL-UIL si sono subito schierate a favore dell’insediamento.Si ripropone il solito ricatto: la tutela dell'ambiente e la vivibilità del territorio si sacrificano per nuovi posti di lavoro, e amministrazioni comunali affamate di soldi danno la loro benedizione. MA E' APPUNTO QUESTO IL PROBLEMA!
Questa logica “realistica” di sviluppo economico, incurante degli effetti sull’ambiente e sul territorio, ha portato ad una devastazione ambientale certa, e può addirittura non portare alcun beneficio reale sul piano occupazionale. In questo caso, 315.000 mq di suolo agricolo in un’area dove il verde è praticamente sparito
sarebbero cementificati, e l’impatto di traffico e inquinamento su un territorio come quello del Legnanese, già ultra congestionato sarebbe devastante. Anziché riqualificare le aree industriali dismesse, si preferisce consumare nuovo suolo, perché costa meno. E il risultato occupazionale è poi così certo? I mille posti di lavoro ventilati e ben sbandierati sono una cifra esagerata, e non supportata da alcun piano industriale. Inoltre, la situazione è di grave crisi anche nel settore commerciale, con molti negozi che chiudono; a causa del calo delle vendite anche i centri commerciali ed i supermercati cominciano a ridurre i livelli occupazionali.
Oggi aprire un supermercato vuol dire chiuderne uno vicino, aprire negozi in un centro commerciale vuol dire chiuderne altrettanti che stanno nei paesi. La crisi del commercio non è legata al numero dei centri commerciali, ma alla diminuzione delle vendite, conseguenza della diminuzione della capacità di acquisto delle persone.Possiamo anche aprire un nuovo centro commerciale al mese, tenerlo aperto tutte le domeniche ed anche  di notte, ma se non si aumenta la capacità di spesa della gente, la quantità di merci vendute restano le
stesse, anzi diminuiscono e quindi l’occupazione diminuisce anche nel commercio. Quindi l'apertura del nuovo centro commerciale potrebbe portare a perdite occupazionali negli altri centri commerciali, e alla chiusura di molti negozi in zona. Rischieremmo quindi di avere un risultato occupazionale incerto e una devastazione ambientale certa. Uno studio di Confcommercio stima addirittura un saldo occupazionale negativo di 244 persone.
Contro questa logica è nato un comitato che si è dato il nome di La Terr.A , come Lavoro, Territorio, Ambiente a cui anche Sinistra per Canegrate aderisce. Già dal nome si capisce il programma del Comitato: non la semplice contrarietà al “Progetto Ikea”, ma lavorare per una logica diversa di sviluppo del territorio che tenga assieme tre questioni vitali: il lavoro , la vivibilità del territorio e l’ ambiente. Il Comitato si batte quindi contro la logica del ricatto per cui per il lavoro si può anche devastare il territorio e l’ambiente. Il Lavoro, il Territorio e l’Ambiente sono Beni Comuni, in quanto rappresentano il senso della vita degli esseri umani e non si possono mettere in contrapposizione, ma devono convivere armonicamente.

Marco Galli

ECONOMIA E FINANZA

                                 Le origini della crisi e la redistribuzione della ricchezza

La crisi che stiamo vivendo ha avuto le sue origini negli Stati Uniti d'America. Capire le ragioni della crisi è il primo, indispensabile passo per affrontarla e tentare di uscirne. La stampa e la letteratura in materia l'hanno definita “crisi dei mutui Sub prime”, ma potremmo tranquillamente parlare di crisi del pensiero unico liberista. Questo pensiero, che aveva convinto parecchie teste pensanti di tutte le provenienze politiche, sosteneva che, lasciando libero il sistema economico e finanziario di autogestirsi, tutto il mondo avrebbe conosciuto pace e prosperità. La drammatica realtà', invece, la stiamo vivendo sulla nostra pelle ogni giorno. Deregolamentazioni del sistema finanziario, politiche di finanziamento ai privati senza nessun criterio prudente, cattiva distribuzione della ricchezza, connivenze fra potere politico e finanziario, mancanza di una adeguata
prevenzione e controllo sui meccanismi finanziari da parte degli organi competenti sono state, infatti, le principali cause del crollo finanziario e, conseguentemente, del tracollo dell'economia mondiale. Il sistema finanziario mondiale, tecnicamente fallito, e' stato ed e' ancora tenuto in vita artificialmente da un'enorme quantità' di denaro stampato dalle Banche centrali di tutto il mondo. Enormi quantità' di risorse finanziarie sono state utilizzate dai singoli stati per salvare le loro banche fallite. Anche altri paesi, come Spagna e Irlanda, hanno seguito la stessa politica degli Stati Uniti sull'immobiliare, ed anche lì le ripercussioni sul sistema finanziario sono state pesantissime. In Grecia, invece, il problema era diverso, lì (con l'aiuto dell'americana Goldman Sachs) si sono addirittura truccati i conti dello Stato per poter entrare nell'Euro.
Ma sia ben chiaro che il debito pubblico degli Stati non c'entra nulla con le cause della crisi. Sono stati, infatti, i debiti privati ad aver creato enormi buchi nei bilanci delle banche, e le banche sono state aiutate dagli Stati. Successivamente i debiti pubblici aumentati a dismisura sono diventati un problema per tutti noi.
A questo punto, si è tentato di avviare un meccanismo di riduzione del debito pubblico. Tale manovra non ha fatto altro che peggiorare le cose: proprio nel momento in cui c'era bisogno di risollevare i consumi. Una politica di austerità ha spinto anche chi poteva continuare a spendere denaro nel paradosso della parsimonia: se il domani è incerto, è meglio risparmiare! Una politica demenziale, quindi, quella dell'Europa. E' stato dato denaro ai paesi in difficoltà, che a loro volta lo hanno dato alle loro banche, che immediatamente hanno pagato i loro debiti a chi aveva prestato loro i soldi. Le banche francesi, tedesche, inglesi hanno ricevuto infine questo denaro che avevano prestato ancora una volta senza un criterio prudente. Queste banche in sostanza erano piene di mutui Sub Prime europei. Nel momento in cui gli le Nazioni avrebbero dovuto intervenire con soldi pubblici per sostenere l'economia, tutti gli stati europei hanno deciso che il principale obiettivo era quello di ridurre il debito pubblico! Le lacrime e il sangue sono state approvate da tutti i Parlamenti europei. In Italia nel 2012 la stragrande maggioranza del Parlamento ha approvato e inserito nella nostra costituzione quei meccanismi che, obbligherebbero lo Stato italiano a trovare ogni anno per venti anni, una cifra di 50-60 miliardi di Euro fra riduzione di spesa e aumento delle tasse per ridurre il nostro debito pubblico. Quelli che hanno approvato questi provvedimenti sono gli stessi che oggi si affannano per cercare di apparire contrari a questa politica! Solo modificando radicalmente queste politiche e' possibile attutire gli effetti della crisi. Certo, attutire, perchè la strada scelta dall'occidente per affrontare i disastri creati ha ancora bisogno di anni per poter vedere la fine. Questa che viviamo e' la Madre di tutte le crisi. Occorre quindi immediatamente cambiare radicalmente politica, ed attuare una redistribuzione reale della ricchezza, spostandola da chi ha guadagnato verso chi e' stato reso più' debole. Utilizzare le risorse disponibili e recuperarne altre dalla lotta all'evasione ed elusione fiscale e contributiva e aumentare la tassazione dei grandi
patrimoni per costruire una politica economica sostenibile deve essere alla base dell'azione di chi intende realmente cambiare la vita delle persone in meglio.

Paolo Malanchini

                                                         Attualità, opinioni, cultura
                                       A Canegrate il REGISTRO delle UNIONI CIVILI

Il Consiglio Comunale del 27 Novembre ha approvato l'istituzione del Registro delle Unioni Civili. Ma che cos'è unione civile? Da wikipedia: “Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del
matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli ordinamenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto uno status giuridico”. “L'Italia non ha attualmente una legislazione effettiva per le unioni civili. Si parla pertanto di 'coppia di fatto' in quanto non riconosciuta giuridicamente. Ciò non significa, tuttavia, che una unione stabile, sia pure 'di fatto', non faccia sorgere in capo ai conviventi diritti e
doveri”. “La coppia di fatto, quale formazione sociale, trova riconoscimento nell'art. 2 della Costituzione secondo cui la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità. La coppia di fatto, in quanto tale, gode di limitati e reciproci diritti e doveri. L'unione di due persone, secondo l'ordinamento giuridico italiano, trova pieno riconoscimento solo attraverso il matrimonio, istituto accessibile alle sole persone celibi ed inaccessibile alle coppie dello stesso sesso”. E' evidente che la creazione di un nuovo “status” personale spetta al legislatore statale, ma, in mancanza di una Legge, è necessario dare una risposta ed un riconoscimento alle persone, dello stesso sesso o di sesso diverso, che convivono per ragioni affettive o per reciproca assistenza morale e
materiale. Alcune persone (ed è il caso delle coppie omosessuali) non hanno alcuna possibilità di“legalizzare” la loro unione con il matrimonio. Altre non lo possono o non lo vogliono fare, ma vorrebbero comunque che la loro unione e convivenza sia riconosciuta. Ci sono poi persone che convivono stabilmente per ragioni di reciproca assistenza, e quindi, pur non essendo legate da un vincolo affettivo, sono di fatto il “parente più' prossimo dell'altro”. E quindi, cos'è e a cosa serve un REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI?
E' un piccolo passo, un simbolo, tramite il quale una comunità, un Comune, accoglie, dà visibilità, estende dei diritti, a a queste persone. Riconoscere che l'amore scelto e condiviso è legittimo, anche fra due persone dello stesso sesso; che una convivenza e un legame stabile comporta dei doveri e dei diritti, è una scelta di civiltà e un modo per rendere più giusta e più solidale una comunità. Se anche solo due persone si sentiranno più' sicure e più' integrate, avremo fatto tutti un passo avanti. Il passo decisivo potrà essere fatto solo dallo Stato, uno Stato laico che finalmente attui, anche in materia di ordinamento anagrafico, ciò che la nostra Costituzione già stabiliva alcuni decenni fa.

Franca Meraviglia  


  PAROLE e PENSIERI                   

 Pediatra: medico specializzato
in malattie infantili
Infantile:tutto quello che
riguarda i bambini
Malattie infantili:
malattie che colpiscono i
bambini (anche quelli senza il
permesso di soggiorno)
Permesso di soggiorno:
pezzo di carta senza il quale sei
clandestino
Clandestino:
chi pensa che il mondo non
abbia frontiere e non ha il
pezzo di carta
Frontiere:
qualcuno non ci arriva
nemmeno, e affoga nel mare
con tutti i suoi sogni
Sogni:
vivere in un mondo migliore,
dove i bambini sono
considerati la ricchezza e la
speranza del mondo
Bambini:
la parte migliore dell'umanità. I
diritti dei bambini sono
universali.


Hanno collaborato a questo numero:
Franca Meraviglia – Roberto
Molinari- Sergio Beniani – Marco
Galli – Paolo Malanchini – Michael
Moroni
Direttivo di Sinistra per Canegrate:
Rosa Bortignon
Marco Galli Franca Meraviglia