giovedì 21 febbraio 2013

Lettera aperta sulle elezioni



Care compagne, cari compagni,
care amiche, cari amici,

a pochi giorni dalle Elezioni, la campagna elettorale si fa incandescente.
E' evidente che ci apprestiamo a giocare una partita importante, per l'Italia e per la Lombardia.
E' necessario l'impegno di tutti per vincere questa partita.
In Lombardia il CentroSinistra si presenta unito, con il candidato Presidente Umberto Ambrosoli.
Abbiamo finalmente la concreta possibilità di liberarci di un sistemo di governo per ha imperversato per 18 anni.
Come Sinistra per Canegrate, abbiamo dato il nostro contributo con l'organizzazione dell'Assemblea di lunedì scorso.
Si è trattato di un momento politico di estremo interesse; i candidati presenti sono stati bravi, convincenti, appassionati e appassionanti.


Se questo è il volto della nuova classe politica che guiderà la Lombardia, si tratta di un volto che appoggiamo.
Non facciamo mistero che, come Sinistra per Canegrate, siamo schierati alla sinistra del PD, ma, assieme ai canditati di SEL (Khouma Abdoulaye - detto Pap) e di Etico a Sinistra (Luciano Muhlbauer) abbiamo molto apprezzato Diana De Marchi (PD) e Mario Riccio (PSI) per le loro proposte, le loro posizioni, la loro professionalità e umanità.


Personalmente, mi permetto di segnalare anche un candidato di SEL che non ha potuto essere presente: Marco Tatò, che conosco personalmente e che stimo per il suo lavoro e il suo impegno sindacale. Alle Regionali è possibile esprimere una preferenza.

QUINDI, QUALSIASI SARA' LA LISTA CHE VOTERETE, APPARTENENTE ALLA COALIZIONE CHE APPOGGIA AMBROSOLI, SARA' UN VOTO GIUSTO!


Per le Elezioni Politiche(Camera e Senato), invece, la cosa è più complessa.
Qui il CentroSinistra non ha trovato un'unità elettorale. Non è certo il caso (nè ne sarei in grado) di entrare nel merito delle motivazioni.
Ormai è un dato di fatto, come è un dato di fatto che, purtroppo, la Sinistra è bravissima a dividersi.
Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità.

Personalmente, trovo però sbagliata la semplificazione sul "Voto Utile".
Credo che anche chi non sta nella coalizione nazionale del CentroSinistra abbia legittimità di presentarsi agli elettori con i suoi uomini, le sue donne, le sue idee, e le sue proposte, ed in base a queste possa essere scelto.
La legge elettorale Calderoli "il Porcellum" è un'aberrazione della democrazia, ed è stato un gravissimo errore non averla cambiata.
Abbiamo tre schede elettorali  (a parte i ragazzi, che non votano per il Senato): scegliamo secondo coscienza, secondo il nostro cuore e la nostra testa.
Io penso che qualsiasi voto che andrà al CentroSinistra o alla Sinistra sarà un voto utile.

Buon lavoro e buon voto a tutti.


Franca Meraviglia

mercoledì 13 febbraio 2013

Elezioni Regionali in Lombardia



Le elezioni regionali lombarde del 2013 si terranno il 24 e 25 febbraio 2013 a seguito delle dimissioni del consiglio regionale del 26 ottobre 2012. Saranno le prime elezioni regionali anticipate nella storia della Lombardia e serviranno a scegliere il 10º Consiglio Regionale. 
Nella stessa data si tengono le elezioni politiche e le elezioni regionali nel Lazio, in Molise.
La Lombardia utilizzerà per la prima volta una propria legge elettorale per le elezioni regionali (l.r. 31 ottobre 2012, n. 17), molto simile alla Legge Tatarella del 1995. La nuova legge è stata adottata prima delle dimissioni dei 74 membri su 80 del Consiglio il 26 ottobre 2012.

Il Consiglio regionale è composto da ottanta consiglieri, compreso il Presidente della Regione. Gli altri 79 consiglieri regionali sono eletti con criterio proporzionale sulla base di liste circoscrizionali concorrenti collegate a un candidato presidente, con applicazione di un premio di maggioranza in favore delle liste collegate al presidente eletto. Le circoscrizioni elettorali coincidono con i territori delle province lombarde esistenti al 1° gennaio 2012. Ogni lista circoscrizionale è raggruppata a livello regionale; ogni gruppo di liste deve essere presente almeno in cinque province. In ogni circoscrizione perciò un candidato presidente può essere collegato a più d'una lista. 
Gli elettori dispongono di un voto per il candidato presidente e di un voto per una lista provinciale, nonché di un voto di preferenza per uno dei candidati della lista votata. È eletto Presidente della Regione il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi in ambito regionale. Alle liste collegate è assegnato un premio di maggioranza variabile: almeno il 55% dei seggi assegnati al Consiglio regionale se il candidato proclamato eletto Presidente della Regione ha ottenuto meno del 40% dei voti validi; almeno il 60% dei seggi assegnati al Consiglio regionale se il candidato proclamato eletto Presidente della Regione ha ottenuto una percentuale di voti validi pari al 40% o superiore. 
Le liste collegate al presidente eletto non possono comunque ottenere più del 70% dei seggi. I seggi restanti sono ripartiti, con metodo proporzionale, tra le liste collegate ai candidati alla presidenza non eletti. I seggi sono attribuiti a livello regionale con Metodo D'Hondt ai diversi gruppi di liste e distribuiti quindi alle liste provinciali appartenenti al singolo gruppo. Partecipano all'assegnazione dei seggi i gruppi di liste che abbiano ottenuto a livello regionale almeno il 3% dei voti espressi, ovvero che siano collegati a un candidato presidente che abbia ottenuto almeno il 5% dei voti validi. 
È eletto consigliere il candidato alla carica di Presidente secondo classificato, con riserva al medesimo dell'ultimo dei quozienti spettanti ai gruppi di liste collegati. Secondo la legge Tatarella, erano eletti sul territorio soltanto 64 consiglieri, mentre 16 erano eletti in una lista regionale (cd. listino), guidata dal candidato presidente. La lista regionale prima classificata, perciò, eleggeva il presidente della Regione e 15 consiglieri "blindati" (poiché non sottoposti singolarmente al voto popolare).

PORCELLUM 

                                                    Legge Calderoli



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La legge n. 270 del 21 dicembre 2005 è la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano delineando la disciplina attualmente in vigore. È stata formulata principalmente dall'allora Ministro per le Riforme Roberto Calderoli, che in un'intervista televisiva la definì «una porcata». Proprio per questo venne denominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori. Sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente.
Voluta da Silvio Berlusconi, che il 4 ottobre 2005 "minaccia la crisi di governo nel caso in cui non venisse approvata la riforma elettorale proporzionale", la legge fu approvata a pochi mesi dalle elezioni politiche con i voti della maggioranza parlamentare della Casa delle Libertà (principalmente Forza Italia, Alleanza Nazionale, Unione dei Democratici Cristiani, Lega Nord), senza il consenso dell'opposizione (principalmente Italia dei Valori, Democratici di Sinistra, Margherita, Partito della Rifondazione Comunista), che l'ha duramente criticata e contrastata. Ha modificato il precedente meccanismo misto, per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi, in favore di un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze.
La legge (in vigore dal 31 dicembre 2005) finora ha regolato o regolerà le elezioni politiche italiane del:
Nel 2009 si tennero tre referendum abrogativi, tesi a modificare tale legge in più punti. Questi referendum, inizialmente fissati per il 18 maggio 2008, sono stati poi rimandati al 21 giugno 2009 per lo scioglimento anticipato delle Camere, avvenuto il 6 febbraio 2008. Tutti e tre i referendum non sono riusciti a raggiungere il quorum del 50% più un elettore, pertanto sono stati dichiarati non validi.
La legge si può considerare in controtendenza con l'esito del referendum del 18 aprile 1993, il quale, con un consenso dell'82,7% dei voti e un'affluenza del 77%, portò all'abrogazione di alcuni articoli della vecchia normativa elettorale proporzionale del Senato, configurando un sistema maggioritario, delineato in seguito dalle leggi 276 (per il Senato) e 277 (per la Camera, nota anche come legge Mattarella) del 4 agosto 1993. Il sistema introdotto dalla legge 270 è completamente nuovo. Il premio di maggioranza per la coalizione vincente alla Camera (caratteristica che si riscontra all'estero solo in Grecia e a San Marino) era già apparso in due leggi elettorali italiane del passato: la legge Acerbo del 1923 e la cosiddetta "legge truffa" del 1953, ma in entrambe ci furono delle soglie di sbarramento per raggiungerlo, cosa che il porcellum non prevede.

Tratto da    Wikipedia, l'enciclopedia libera.  
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Calderoli